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“Alcune coppie sono proprio tristi. Ma perché non si lasciano?”
“Perché insieme stanno male, ma soli spesso stanno peggio. E’ un peccato, perché ci sono molte cose belle nel rapporto a due.”
“Il divorzio.”
“E l’amante. No dài, dico sul serio. Ci sono coppie fantastiche. L’importante credo sia non entrare nel ruolo: fidanzato, fidanzata, marito, moglie.”
“E cosa c’è di bello nella coppia, scusa?”
“La complicità, il senso di appartenenza. A me, per esempio, piace conoscere una persona a memoria.”
“Come ti piace conoscere una persona a memoria? E la routine? E la monotonia? Che cos’hanno di bello?”
“No, non parlo di routine o monotonia, ma di sapere a memoria una persona. Non so come spiegartelo, è come quando studi le poesie a scuola, in quel senso intendo a memoria.”
“Questa non l’ho capita.”
“Ma si, dài, come una poesia. Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore.”
“Anche in francese si dice par coeur...”
“Ecco, in questo senso intendo. Conoscere una persona by heart, a memoria, significa, come quando ripeti una poesia, prendere anche un po’ di quel ritmo che le appartiene. Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi. Per cui conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo. Ecco, questo mi piace. Mi piace stare con una persona intimamente perché vuol dire correre il rischio di diventare leggermente diversi da se stessi. Alterarsi un po’. Perché non è essere se stessi che mi affascina in un rapporto a due, ma avere il coraggio di essere anche altro da sé. Che poi è quel te stesso che non conoscerai mai. A me piace amare una persona e conoscerla a memoria come una poesia, perché come una poesia non la si può comprendere mai fino in fondo.”
parole di F.Volo