Sunday, May 29, 2005

Orfeo e Euridice



Una volta giunto al loro cospetto, Orfeo iniziò a cantare la sua disperazione e solitudine e nel suo canto mise tanta abilità e tutto il suo dolore che gli stessi signori degli inferi si commossero; le Erinni piansero; la ruota di Issione si fermò ed i perfidi avvoltoi che divoravano il fegato di Tizio non ebbero il coraggio di continuare nel loro macabro compito. Anche Tantalo dimenticò la sua sete e per la prima volta nell'oltretomba si conobbe la pietà come narra Ovidio nella Metamorfosi.

Fu così che fu concesso ad Orfeo di ricondurre Euridice nel regno dei vivi a condizione che durante il viaggio verso la terra non si voltasse a guardarla in viso fino a quando non fossero giunti alla luce del sole.

Orfeo, presa così per mano la sua sposa iniziò il suo cammino verso la luce ma durante il viaggio, un sospetto cominciò a farsi strada nella sua mente pensando di condurre per mano un'ombra e non Euridice. Dimenticando così la promessa fatta si voltò a guardarla ma nello stesso istante in cui i suoi occhi si posarono sul suo volto Euridice svanì ed Orfeo assistette impotente alla sua morte per la seconda volta.

Friday, May 27, 2005

Oh Fate...



"Oh fate verdi e candide, nere e grigie, che a frotte danzate al chiar di luna e all'ombra della notte."
William Shakespeare - Le allegre comari di Windsor -

Tuesday, May 24, 2005



23 maggio 2005 - forum assago

Indimenticabile...

Strade
Se tutto ciò che cerco nasconde un movimento quale destinazione può incontrarci
Se in tutto ciò che inquadro il senso è già sfocato qual è l'angolazione per fissarci
Strade che si lasciano guidare forte poche parole piogge calde e buio tergicristalli e curve da drizzare strade che si lasciano dimenticare
Leggero in fondo solo l'umore acceso al volo senza lasciare il tempo di pensarci ti guardo che mi guardi non so se salutarti o fare finta che non sia già tardi
Strade che si lasciano guidare forte poche parole piogge calde e buio tergicristalli e curve da drizzare strade che si lasciano dimenticare
Strade che si lasciano guidare forte andare via cosi poche parole piogge calde e buio via cosi……via cosi tergicristalli e curve da tremare andare via cosi strade che si lasciano dimenticare
Strade che si lasciano guidare forte poche parole piogge calda e buio tergicristalli e curve da drizzare strade che si lasciano dimenticare
Strade che si lasciano guidare forte andare via cosi poche parole piogge calde e buio via cosi……via cosi tergicristalli e curve da tremare andare via cosi strade che si lasciano dimenticare
Forse sta a pochi metri da me quello che cerco e vorrei trovare la forza di fermarmi perché sto già scappando mentre non riesco a stringere più a fondo e ora che sto correndo vorrei che fossi con me che fossi qui.
Sento a pochi metri da me quello che c'era e vorrei trovare la forza di voltarmi perché se stai svanendo io non ci riesco a stringere più a fondo ora che sotto il mondo vorrei che tu fossi qui che fossi qui



Thursday, May 19, 2005



L’' odore - SubsOnicA -
È stato un solco
tracciato all’improvviso
senza certezze,
senza prudenza
nell’ annusarci
d’istinto e di stupore,
in un crescendo
che ha dell’ irregolare.
Forse l’attesa
ci ha visto troppo soli,
forse nel mondo
non sapevamo stare
così distanti
ad aspettarci ancora.
Così prudenti,
così distanti,
così prudenti.
Sei il suono, le parole
di ogni certezza persa dentro il tuo odore.
Siamo gli ostaggi di un amore
che esplode ruvido
di istinto e sudore.
È stato un lampo
esploso in un secondo
a illuminarti in un riflesso,
quando temevi
tutta la luce intera,
l’iridescenza
della tristezza.
Probabilmente
lasciandomi cadere
a peso morto
al tuo cospetto
avrei sicuramente
permesso la visuale
sulle mie alienazioni,
sui miei tormenti,
sui miei frammenti.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che poi
nell’' insinuarti sia incantevole.
Ma voglio che tu
tu piano piano faccia strage di me
in un incerto compromesso
tra la mia anima e il suo riflesso.
Sei il suono, le parole
di ogni certezza persa dentro il tuo odore.
Siamo gli ostaggi di un amore
che esplode fragile
di istinto e sudore.
Quanti graffi da accarezzare
per tutti i cieli che possiamo tracciare,
tutte le reti del tuo odore
dentro gli oceani che dobbiamo affrontare.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che tu
nell’insinuarti sia incantevole.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che tu
nell’' insinuarti tu sia incantevole.
Ma voglio...

Voglio...

Saturday, May 14, 2005



IRIS - goo goo dolls -
And I'd give up forever to touch you
'Cause I know that you feel me somehow
You're the closest to heaven that I'll
ever be
And I don't want to go home right now

And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life
'Cause sooner or later it's over
I just don't want to miss you tonight

And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd
understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

And you can't fight the tears that ain't
coming
Or the moment of truth in your lies
When everything feels like the movies
Yeah you bleed just to know you're alive

And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd
understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd
understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd
understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

I just want you to know who I am
I just want you to know who I am
I just want you to know who I am

Wednesday, May 11, 2005

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare



Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare - Luis Sepulveda
"Ora volerai. Il cielo sara' tutto tuo" miagolo' Zorba.
. . .
L'umano accarezzo' il dorso del gatto.
"Bene gatto. Ci siamo riusciti" disse sospirando.
"Si', sull'orlo del baratro ha capito la cosa piu' importante", miagolo' Zorba.
"Ah si' ? E cosa hai capito?" chiese l'umano.
"CHE VOLA SOLO CHI OSA FARLO" miagolo' Zorba.
"Immagino che adesso tu preferisca rimanere da solo. Ti aspetto giu' ", lo salutò l'umano.
Zorba rimase a contemplarla finche non seppe se erano gocce di pioggia
o lacrime ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso,
di gatto buono, di gatto nobile, di gatto del porto."


Friday, May 06, 2005

Quando...



Quando hai bisogno di urlare nell’' aria una canzone potente perché sai che la musica è l'’unica cosa vera che ti resta. Quando vedi un mondo inutile che ti sbatte fuori. Quando l'’amicizia può distruggere il muro d’'indifferenza della folla fredda frusciante fottuta. Quando ti vedi come un unico bastardo figlio di puttana che non sa cosa scegliere, che non sa cosa decidere, che ne ha pieni i coglioni di tutto e di tutti. Quando ti rendi conto che se Perry Farrell ti dice che vorrebbe essere ocean size ha maledettamente ragione. Quando capisci che le persone a cui vuoi veramente bene sono troppo poche. Quando sei così giù che perfino lo stile originale Sick Of It All ti sembra musica leggera. Quando tutti ti ripetono le stesse cose che tu non vuoi sentirti dire. Quando finisce un sogno. Quando smetti di pensare. Quando non riesci neanche a scrivere, e per te è un danno. Quando ti viene voglia di rasarti i capelli per far incazzare tutto il mondo. Quando l’'unica cosa che puoi fare è farti crescere un pizzetto biondo degno del più grande bassista che sia mai esistito su questo pianeta. Quando diventi consapevole di provare qualcosa verso qualcuno, foss’anche odio sconfinato. Quando hai paura delle lenzuola pulite. Quando ti spaventa perfino un poster degli U2. Quando ti senti una merda. Quando ti risulta difficile decidere quanto zucchero mettere nel caffè. Quando vuoi mangiare un gelato alla stracciatella. Quando un thè freddo al limone è l’unica soluzione. Quando ti lavi i denti. Quando fuori è talmente buio che non vedi più la tua coscienza. Quando la nebbia avvolge i tuoi incubi. Quando c'’è un cielo di ghisa. Quando il sole è più freddo della neve. Quando ce la fai. Quando vuoi dire vaffanculo a una persona, ma hai troppo freddo per farlo. Quando pensi alla luna. Quando sei felice, ma non lo dici perché hai paura che finisca tutto. Quando capisci che ti fai troppi problemi e che non ne vale la pena. Quando la luce ti fa più paura del buio. Quando non capisci perché. Quando lei ti lascia. Quando hai bisogno di andare a Roma perché Roma è Roma, cazzo. Quando muori dentro. Quando le parole ti si bloccano in gola. Quando le parole escono troppo in fretta. Quando vai al concerto che aspetti da quando sei nato. Quando non esiste più la voglia di ascoltare musica. Quando bevi due long island e Bob Panzone Smith canta Play for today nelle tue orecchie. Quando scopri un gruppo musicale. Quando vuoi piangere e non ci riesci. Quando vuoi ridere ma non puoi. Quando potresti ballare, ma non lo fai. Quando non ti ascolti. Quando dici una cosa che non vuoi. Quando guardi una finestra chiusa. Quando abbracci il tuo orso di pezza. Quando accendi lo stereo. Quando non c’'è un cazzo di nessuno in questo maledetto buco. Quando sei talmente stanco che ti metti a correre. Quando i muri sono troppo sporchi e troppo grigi e troppo bui e troppo tristi e troppo umidi. Quando disegni pecorelle dappertutto. Quando non te ne può fregare di meno. Quando l’'indifferenza ti taglia le gambe. Quando smetti di lottare. Quando rinunci alla protesta sociale. Quando leggi un libro che non capisci. Quando ti togli la maschera. Quando ti lasci andare. Quando ti sbatti per quello in cui credi, ma ti va tutto a puttane. Quando il cinema è vuoto. Quando passa un treno. Quando leggi Pazienza per la prima volta. Quando guardi i Simpson. Quando il muro è bianco, davanti a te, e tu non riesci a fissarlo, perché ti bruciano gli occhi. Quando le pile del Walk-Man sono scariche. Quando c'’è qualcosa nell'’aria che ti dice che sei maledettamente vivo...


Monday, May 02, 2005

Dormi



DORMI - SubsOnicA -
Dolce è il dolore che porti negli occhi,
quanto il perdersi dentro di te.
Ed il lieve infuriare di rabbia che porti
aggrappata alla fragilità.
Dormi che è meglio pensarci domani
alla muta distanza che scorre tra noi
quando non sei vicino a scaldare i miei sogni,
quando i sogni nemmeno son qui.
Dormi che è meglio
dormi che è meglio
dormi che è meglio
dormi che è meglio così.
Non immagini quanto sia dolce sfiorare
dai tuoi incerti sorrisi la felicità.
Anche solo per pochi secondi capire
che qualcosa di buono c’'è in me.
Dormi che è meglio
dormi che è meglio
dormi che è meglio per noi.
Dormi che è meglio
dormi che è meglio
dormi che è meglio così.