Sunday, September 21, 2008

Tuesday, September 16, 2008

But I don't speak


image by xwcg

mi sento così intontita, sommersa da questo complesso delirio
un falso senso di urgenza e sono intrappolata nella mia fobia
ed ecco l'inutile noia di un altro giorno
bruciata dalle scintille di inquieti timori di essere dimenticata
e nelle tristi disperazioni, resterò disperata e dispiaciuta...

il silenzio è ciò che mi terrorizza di più, e l'esperienza lo dimostra
poi quando cominci a camminare dritto c'è qualcuno o qualcosa che ti tira giù
e non puoi fare a meno di lasciarti soffocare quando il respiro manca.

words by b4c0

Monday, September 15, 2008

Breath...


image by curlytops


Breath, breath in the air
Don't be afraid to care
Leave, but don't leave me

*pink floyd*

Tuesday, September 09, 2008

Wednesday, September 03, 2008

Riprendiamoci la lingua italiana!


L’allarme generale lo lancia la Gialappa’s Band con una splendida (a suo modo geniale) lettera aperta al popolo degli sms:

Amc di Smmrnd, ma sprtt amch d Smmrnd, the “msg 4 u” è: basta, non se ne può più! Ci avete sfinito con i vostri messaggini (sms, mms, msn…) fatti solo di consonanti: cmq per dire “comunque”, tt per dire “tutto” e xk per dire “perché”. Anzi: ci avt prpr frntmt i cgln!!! Che fine farà la nostra lingua? Non solo quella aulica di Dante e Manzoni, ma persino quella più prosaica e vernacolare di Totti e Di Pietro? Dobbiamo rassegnarci a tentare di decifrare comunicazioni più simili a codici fiscali che a frasi di senso compiuto?! Ebbene no: riprendiamoci la lingua, e quindi le vocali. Perché le vocali (forse non ci avete mai fatto caso) sono calde, prorompenti, esprimono gli stati d’animo: sono le gioie e i dolori. Mentre le consonanti sono fredde, meccaniche, e capaci solo di esprimere pensiero, astrazioni. Le vocali sono tipiche dell’uomo (non è un caso che la parola uomo contenga 3 vocali e una sola consonante); mentre le consonanti sono tipiche del robot (3 consonanti e 2 vocali, e non sarà un caso nemmeno questo). Provate un po’ a pensare che suoni emettete, istintivamente, quando provate dolore (“ahia!”, “ohiohi!”, etc.), e quando vi divertite (“ahahahah!” e “wow!”, che si scrive così ma si pronuncia “uau!”); quando ce l’avete con qualcuno (“aòh!” se siete romani, “uhei!” se siete milanesi) e quando siete piacevolmente sorpresi (“oeuh!”, oppure “ahàa!”); per non parlare, poi, dei suoni che fate quando trombate (se all’acme del piacere emettete consonanti siete dei veri pervertiti; oppure avete bisogno di un buon logopedista…).

Negli anni Cinquanta e Sessanta l’italiano lo salvarono Carosio, Bongiorno, la Berti e Liala. Ora l’italiano (almeno dagli sms) lo sta salvando la Gialappa’s Band.

da: Corriere della Sera

Tuesday, September 02, 2008

He's gonna call you

image by kokosowa

Le tue parole fanno male,
sono pungenti come spine,
sono taglienti come lame affilate
e messe in bocca alle bambine,
possono far male, possono ferire, farmi ragionare sì,
ma non capire!
Le tue ragioni fanno male,
come sei bravo tu a colpire!
Quante parole sai trovare, mentre io non so che dire...
Le tue parole sono mine,
le sento esplodere in cortile
...
Con le parole, sì, che fanno male,
fanno sanguinare, ma non morire!
...
*Cesare*


Ti ho perso.
E fa ancora male.