Thursday, October 30, 2008

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image by MotyPest


today mood: running with scissors

Wednesday, October 29, 2008

Nonna Nina

La mia nonna si chiama Giuseppina, ma io fin da quando ho iniziato a parlare la chiamo Nina.
E' la nonna migliore del mondo, fino a qualche anno fa, prima che si ammalasse, mi cucinava le tagliatelle rosse come piacciono a me e il purè morbido morbido con la panna. Ad ogni mio compleanno mi faceva la torta che io preferisco di più al mondo: la sua crostata di marmellata! E mi permetteva anche di aiutarla nella preparazione e con uno sguardo dolce non mi sgradava se rubavo dei pezzettini di pasta frulla cruda (che era buonissima!).
E' stata anche la protagonista di una delle poesie in dialetto scritte da mio nonno, intitolata "La Pinèta la fa' 'l cafè" perchè alla mattina si alzava sempre presto presto per preparargli la colazione e per venire a salutarmi quando stavo a casa da scuola perchè ero malata.
La mia nonna poi aveva una bicicletta bellissima, che potevo usare solo in capannone quando ero piccola; ora invece è mia, me l'ha lasciata due anni fa perchè lei non riesce più ad andarci.
Una cosa poi che mi ricordo è che quando tornavo dai pomeriggi a scuola col pulmino, lei stava sul cancellino ad aspettarmi e quando entravo in cucina sul tavolo c'era già la mia tazzina di latte con il cacao bello caldo e 4 biscotti della Galbusera e la sedia che mi aspettava alla giusta distanza per guardare i cartoni animati, perchè "non va bene stare troppo vicino alla televisione", come mi diceva sempre lei.
E poi la nonna mi faceva sempre giocare coi bottoni, mi aiutava a dividerli per colore e grandezza e poi mi faceva usare la cinturina del suo grembiule come "capelli lunghi", facevo finta di avere una treccia lunghissima!
E quante volte mi ha consolato quando correvo da lei perchè mamma mi aveva sgridato? E lei allora sgridava la mia mamma!
La nonna poi mi raccontava sempre tantissime storie interessanti mentre guardavamo tutti gli album di fotografie: quando andava a Milano in bicletta, quando c'era la guerra e "arrivava Pippo", quando si è sposata e quando ha visto il Papa.
Ora la mia nonna Nina non può più raccontarmi queste storie perchè non ci riesce. La mia nonna Nina non c'è praticamente più, adesso c'è solo la nonna: una malattia bruttissima che si chiama Alzheimer l'ha "lavata via". E' come un guscio vuoto, ma è sempre la mia nonnina.
E io le voglio più bene di prima.
TEMA DI: Carlotta, 24 anni


*Belè*

Saturday, October 25, 2008

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image from Bimba-in-nero


Il tempo passa. Anche quando sembra impossibile. Anche quando il rintocco di ogni secondo fa male come il sangue che pulsa nelle ferite. Passa in maniera disuguale, tra strani scarti e bonacce prolungate, ma passa. Persino per me.
words from S.Meyer - NewMoon

Legge di Murphy

« Se qualcosa può andar male
lo farà. »


Sono la prova vivente.

Thursday, October 23, 2008

Eos 5D

Lotte ha ricevuto il suo EF 24-105mm f/4L IS USM e può finalmente usare la sua nuova e fantastica EOS 5D! ♥

Tuesday, October 21, 2008

Sew

image from http://www.sxc.hu
edit by me

voglio imparare a cucire!

Thursday, October 16, 2008

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image by CoccaOn

...Non sarei mai stata capace di inserirmi e non era colpa del mio aspetto. Non ero riuscita a ritagliarmi un posto in una scuola con tremila studenti, quante possibilità potevo mai avere qui? Non ero capace di entrare in sintonia con le persone della mia età. Forse dovrei dire che non sapevo entrare in sintonia con le persone, punto. Non riuscivo a vivere in armonia nemmeno con mia madre, la donna che in assoluto sentivo più vicina, quasi non parlassimo mai davvero la stessa lingua. Ogni tanto mi chiedevo se i miei occhi e quelli del resto del mondo vedessero le stesse cose. Forse il mio cervello era difettoso. Ma la causa non importava, l'effetto si. E il giorno dopo sarebbe stato soltanto l'inizio.
S.Meyer*Twilight*

Monday, October 13, 2008

Biennale Venezia 2008

Sono un architetto “scapigliato” e un professore emerito dell’Università di Tokio a rappresentare quest’anno il Giappone alla 11ª Biennale di Venezia.

Il primo, Junya Ishigami, ha lavorato per lo studio SANAA, ed è ben noto per i suoi avanguardistici progetti-installazione, al confine tra arte e architettura. Il secondo, Hideaki Ohba, è nato a Tokyo nel 1943, ed ha condotto ricerche in area botanica praticamente in tutto il mondo, dall’Himalaya al Deserto del Sahara.



*che bello il padiglione del Giappone* >'.'<

Friday, October 10, 2008

Sunday, October 05, 2008

By Heart

image by purplerainistaken

“Alcune coppie sono proprio tristi. Ma perché non si lasciano?”
“Perché insieme stanno male, ma soli spesso stanno peggio. E’ un peccato, perché ci sono molte cose belle nel rapporto a due.”
“Il divorzio.”
“E l’amante. No dài, dico sul serio. Ci sono coppie fantastiche. L’importante credo sia non entrare nel ruolo: fidanzato, fidanzata, marito, moglie.”
“E cosa c’è di bello nella coppia, scusa?”
“La complicità, il senso di appartenenza. A me, per esempio, piace conoscere una persona a memoria.”
“Come ti piace conoscere una persona a memoria? E la routine? E la monotonia? Che cos’hanno di bello?”
“No, non parlo di routine o monotonia, ma di sapere a memoria una persona. Non so come spiegartelo, è come quando studi le poesie a scuola, in quel senso intendo a memoria.”
“Questa non l’ho capita.”
“Ma si, dài, come una poesia. Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore.”
“Anche in francese si dice par coeur...”
“Ecco, in questo senso intendo. Conoscere una persona by heart, a memoria, significa, come quando ripeti una poesia, prendere anche un po’ di quel ritmo che le appartiene. Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi. Per cui conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo. Ecco, questo mi piace. Mi piace stare con una persona intimamente perché vuol dire correre il rischio di diventare leggermente diversi da se stessi. Alterarsi un po’. Perché non è essere se stessi che mi affascina in un rapporto a due, ma avere il coraggio di essere anche altro da sé. Che poi è quel te stesso che non conoscerai mai. A me piace amare una persona e conoscerla a memoria come una poesia, perché come una poesia non la si può comprendere mai fino in fondo.”

parole di F.Volo

Thursday, October 02, 2008

Love in the afternoon


*omg*


questa foto è qualcosa di eccezionale.
riuscite a vederlo anche voi?

Wednesday, October 01, 2008

there's still a little hard to say what's going


image by mademoiselle-bang

in qualsiasi posizione mi metto
in qualsiasi posto mi trovo
in qualsiasi discussione m'intrometto

io sto scomoda.

word by 1VioletStar9



*there's still a little hard to say what's going*