Thursday, November 26, 2009

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Alla vostra biblioteca pubblica hanno queste cose messe in modo che vi possano far piangere, sghignazzare, amare, odiare, sognare, pensare e capire.

E’ stupefacente quello che questi ventisei segni possono fare.

Nelle mani di Shakespeare sono diventati l’Amleto. Mark Twain li ha intrecciati in Huckleberry Finn. James Joyce li ha contorti in Ulisse. Milton ha dato loro la forma del Paradiso Perduto. Einstein ha aggiunto qualche numero e qualche simbolo (per risparmiare tempo e spazio) e insieme hanno formato la Teoria della relatività generale.

In loro c’è il vostro nome.

E in questo momento li stiamo usando.

Perchè? Perchè è la settimana delle Biblioteche Pubbliche: un’eccellente occasione per farvi ricordare delle lettere, parole, frasi, paragrafi e capitoli. Insomma della lettura.

Naturalmente si può vivere anche senza leggere. Ma è troppo limitante.

Come altrimenti potreste andare nell’antica Roma? O sul Getsemani? O a Gettysburg? O incontrare persone come Aristotele, F. Scott Fitzgerald, San Paolo, Byron, Napoleone, Gengis Kan, Tolstoji, Thurber, Whitman, Emily Dickinson e Margareth Mead? Per non parlare di Gulliver, Scarlett O’Hara, Jane Eyre, Gatsby, Oliver Twist, Heathcliff, il Capitano Ahab?

Con i libri potete anche scalare la cima l’Everest, tuffarvi negli abissi dell’Atlantico. Mettere piede sulle Galapagos, navigare in solitaria intorno al mondo, visitare l’Amazzonia, l’Antartico, il Tibet, il Nilo.

Potete imparare a fare qualsiasi cosa, da cucinare una carota a riparare un televisore.

Con i libri potete esplorare il passato, immaginare il futuro, capire che senso ha il presente.

Leggete. La vostra biblioteca pubblica ha migliaia di libri, tutti a vostra disposizione, basta chiederli.

E mettete qualche libro in più nella vostra libreria. Ogni libro in più fa diventare la vostra casa più grande e più interessante.

*dall’annuncio di DOYLE, DANE, BERNBACH in occasione della settimana delle Biblioteche Pubbliche*